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DIPENDENZA DA SESSO: QUANDO IL PIACERE VIAGGIA IN RETE

Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, docente, giornalista

Cybersexual addiction, ovvero Dipendenza dal sesso virtuale: termine scientifico con cui si indica la condizione patologica legata all’utilizzo o scambio di materiale pornografico, alla frequentazione di chat erotiche, all’ossessione per il sesso virtuale (per approfondire ci si riferisca al link https://www.istitutobeck.com/psicoterapia-dipendenza-internet/dipendenza-dal-sesso-virtuale-cybersexual-addiction).

Una patologia che si sostanzia nell’impossibilità di interrompere il comportamento sessuale e le fantasie a esso associate, nonostante le evidenti conseguenze negative sulla propria vita, a livello personale, sociale e lavorativo.

Da un punto di vista descrittivo, esistono, secondo la letteratura, due differenti categorie da considerare, a cui corrispondono due differenti profili di utilizzatori: il Cyber-Porn Addicted (con prevalenza maschile), attratto principalmente dalle immagini pornografiche e il cybersex addicted che preferisce avventurarsi nelle chat erotiche, per scambiare messaggi sessuali o foto e video delle proprie nudità ai propri partner virtuali (maggiore presenza femminile).

In particolare, il CyberPorn Addicted caratterizzato dai seguenti segni clinici:

  1. Ricerca attiva di materiale pornografico
  2. Vergogna e senso di colpa per il proprio comportamento in rete
  3. Masturbazione compulsiva prolungata e controllata, possibile solo attraverso la visione di materiale pornografico
  4. Calo del desiderio sessuale verso il partner reale
  5. Esasperazione dell’aspetto fisico della vita sessuale, a discapito dell’aspetto affettivo
  6. Ripetuti tentativi fallimentari di limitare o sospendere la fruizione pornografica
  7. Fruizione continua di materiale pornografico in rete, nonostante evidenti conseguenze a livello familiare, sociale, lavorativo ed economico.

Un fenomeno di respiro internazionale, con una prevalenza variabile dal 3% al 6%, in particolare interessante il sesso maschile, secondo l’aggiornamento del Dicembre 2019 (il riferimento si trova al link https://medicioggi.it/aree-terapeutiche/urologia/la-dipendenza-da-sesso-sexual-addiction-e-sexting/).

Al pari della cyberdipendenza, della dipendenza da lavoro o da shopping, la dipendenza sessuale, sia fisica che virtuale, rientra nella categoria delle “dipendenze senza droga”, ovvero quei comportamenti patologici che coinvolgono oggetti o attività costituenti parte integrante della vita quotidiana, e associati alla ricerca esasperata del piacere.

Ciò che accade a livello psichico è ben descritto in letteratura: l’intero spazio vitale del soggetto ruota intorno al sesso; l’intrusività dei pensieri e delle fantasie sessuali determina la perdita di controllo sui comportamenti sessuali che rendono il sesso un’esigenza primaria per il quale tutto il resto può venire sacrificato (salute, famiglia, amici, lavoro).

In definitiva, il sesso diventa l’unica modalità per procurarsi piacere e fuggire dai disagi interni, e si assiste al fallimento del tentativo di controllare il comportamento, che viene perpetuato a dosi sempre più elevate (tolleranza), nonostante, come già detto, le conseguenze avverse (Goodman, 1990).

In chi soffre di dipendenza sessuale si verifica tipicamente un senso di tensione immediatamente prima di iniziare il comportamento sessuale e piacere o sollievo nel momento in cui si intraprende il comportamento sessuale, similmente a quanto avviene per la tossicodipendenza classica, da droga o alcool.

Alcuni tipici comportamenti che i dipendenti sessuali mettono in atto includono la promiscuità sessuale, sesso con prostitute o prostituzione personale, masturbazione compulsiva, esibizionismo, voyeurismo, pratiche di tipo sadomasochistico, e, tornando all’argomento oggetto del presente articolo, dipendenza da materiali pornografici (cybersesso).

In termini di cause e conseguenze della patologia, in generale la bassa autostima è chiamata in causa per spiegare la genesi di questo tipo di dipendenza: in questo caso, l’innalzamento del proprio valore personale è legato al numero di “prede” conquistate o al numero di rapporti “consumati” in una notte, più che alla qualità dei rapporti stessi. E’ indubbio che, attraverso il sesso compulsivo, la persona provi anche ad allontanare un disagio interiore, che sposta su attività piacevoli e distraenti (come eventuali maltrattamenti o abusi infantili). Tra le conseguenze fisiche della sex addiction si ricordano le classiche disfunzioni sessuali (come i disturbi del desiderio), un elevato rischio di malattie a trasmissione sessuale, alterazioni del ritmo sonno-veglia. Esistono poi conseguenze sul piano economico (l’accesso a servizi telefonici o web a pagamento, le spese legali in seguito a reati a sfondo sessuale o per il divorzio, le perdite in ambito lavorativo). Tra le conseguenze a livello esistenziale, si va dai problemi di coppia all’incapacità di provare sentimenti, alle gravidanze indesiderate, alla totale noncuranza delle più elementari regole di cura di sé che includono il riposo e la capacità di dire No!

Il cybersesso, e in generale la dipendenza sessuale, includendo i rapporti sessuali reali, è, alla luce di quanto detto, una patologia che devasta la vita personale e affettiva di chi ne è affetto, e per il cui trattamento sono previste specifiche tappe.

I trattamenti d’elezione per la sex addiction, nella sua declinazione reale e virtuale, sono la psicoterapia individuale o di gruppo. A differenza della dipendenza da droghe dove l’obiettivo della cura è l’astinenza definitiva, nella dipendenza sessuale l’obiettivo è il ritorno a una sessualità sana, attraverso la presa di coscienza delle motivazioni alla base della dipendenza e alla strutturazione di regole di vita più sane, a livello psicofisico e comportamentale. Risultano di particolare efficacia i programmi di trattamento integrato che includono la terapia di gruppo, la psicoterapia individuale e quella farmacologica. Le terapie di gruppo risultano utili per alleviare i sensi di colpa e di stigmatizzazione connessi alle condotte ipersessuali, fornendo al contempo un mutuo sostegno per perseguire gli obiettivi di vita trascurati, come la cura di sé e le relazioni familiari e sociali, prescriversi delle regole sull’utilizzo di Internet e riacquistare il controllo sulla propria vita (il riferimento è al link https://www.studiopsicoterapiadorotoni.it/dipendenza-dal-computer/).