PALERMO (ITALPRESS) – AstraZeneca sì, AstraZeneca no: questo il dilemma. Il vaccino prodotto dall’azienda farmaceutica anglo-svedese divide e soprattutto – a tratti – ‘spaventà il popolo siciliano per via dei ‘casi avversì che si sono verificati nel mondo. Eppure i dati diffusi dall’AIFA dicono altro, ovvero che si tratta di un siero estremamente affidabile e che i numeri, nella maggior parte dei casi, sono anche migliori rispetto a quelli degli altri vaccini. Da questo punto di vista per sensibilizzare la popolazione siciliana e spingerla a vaccinarsi il più presto possibile, la Regione ha anche cercato di ‘pubblicizzarè i numeri, paragonando anche i casi avversi del vaccino AstraZeneca con i casi avversi delle pillole anticoncezionali. Il dato è che queste ultime presenterebbero addirittura un margine di effetti avversi maggiore, ma nonostante ciò, la popolazione resta divisa tra chi non vede l’ora di vaccinarsi e chi invece attende di poter avere la possibilità di scegliere quale siero farsi inoculare. Quindi si passa da giornate di grandissimo successo, come l’Open weekend che vi è stato negli scorsi fine settimana, dove chiunque – anche senza prenotazione – con età compresa tra 60 e 79 anni e senza patologie poteva vaccinarsi con AstraZeneca, a giornate dove l’hub della fiera del mediterraneo è meno affollato.
“Il vaccino Astrazeneca con l’iniziativa ‘Open weekend’ è stato un successo perchè ha permesso di vaccinare 25mila persone in tre giorni – dice all’Italpress Mario Minore, referente regionale della task force vaccini in Sicilia -. Questo ci auspichiamo possa essere un nuovo punto di slancio, sperando che la gente si continui a prenotare per vaccinarsi. Alla fine, al contrario di quello che si legge sui giornali, la scienza dice ben altro, ovvero che il vaccino Astrazeneca è sicuro e che il vaccino rappresenta l’unico mezzo per uscire dalla pandemia”. .
Eppure l’indecisione dei cittadini in alcuni casi resta: “A mio parere me c’è stata un cattiva informazione, anche perchè anche gli altri vaccini hanno chiaramente avuto dei casi avversi, ma non hanno fatto notizia – sottolinea Minore -. Credo che qualsiasi farmaco, anche l’Aspirina, possa avere delle complicanze. E’ chiaro che in un momento così delicato per la popolazione leggere notizie come ‘è successa questa cosa, aveva fatto il vaccino Astrazenecà abbia sicuramente influito negativamente sulle scelte della popolazione riguardo la vaccinazione. I numeri così come sono stati pubblicati parlano chiaro: non stiamo somministrando veleno, ma un siero che rappresenta l’unico mezzo per andare avanti e per raggiungere quell’immunità di popolazione che garantisca la ripresa della vita, delle attività economiche e di tutte quelle cose che il covid ci ha portato via”.
Lo slancio degli ultimi giorni di molti cittadini che si sono vaccinati con AstraZeneca è un primo segno di una rinnovata fiducia: “E’ un vaccino ottimo che ha già permesso di immunizzare un intero popolo, il Regno Unito – dice all’Italpress Renato Costa, commissario straordinario per l’emergenza Covid dell’Asp di Palermo -. La percentuale di eventi avversi, di cui è gravata ogni sostanza farmaceutica, è veramente irrisoria”. Segnali positivi e di ripresa, messaggi incoraggianti anche per via dei numerosi controlli che vengono effettuati su ogni paziente pronto a vaccinarsi: “Una volta giunti nell’hub dove si effettuerà il vaccino c’è un’ulteriore verifica che nel nostro caso è fatta dai nostri medici vaccinatori che spesso sono medici plurispecialistici – ricorda Costa -, assolutamente in grado di poter indicare il tipo di vaccinazione e se è possibile farla in sicurezza. Questo deve essere un ulteriore elemento di serenità per tutti per affrontare la vaccinazione”.
Dello stesso avviso anche il professore Antonio Cascio, Ordinario di Malattie Infettive e Direttore UOC Malattie Infettive del Policlinico “Giaccone” di Palermo: “Sembra che le persone stiano iniziando a capire, e in tal senso ha contribuito anche il report pubblicato dall’AIFA in cui vengono specificati tutti i casi avversi – conferma Cascio all’Italpress -. Dall’analisi dei dati, infatti, emerge che il maggior numero di casi avversi si è avuto con Pfizer. Ciò chiaramente non vuol dire che Pfizer non è valido, ma che il vaccino Astrazeneca è ugualmente un vaccino affidabile”. L’invito di Cascio è quindi quello di vaccinarsi immediatamente col primo vaccino disponibile per la propria categoria: “Questo è anche importante per evitare l’insorgenza di nuove mutazioni, ormai si sa bene che tanto più il virus circola, tanto più facilmente possono emergere nuove mutazioni e varianti che teoricamente potrebbero essere resistenti agli anticorpi dalla vaccinazione con i vaccini attualmente disponibili. Quindi nessun tentennamento”.
Da quest’ultimo punto di vista – tra l’altro – al momento si può stare tranquilli: “Le persone vaccinate con i vaccini che abbiamo a disposizione sono parzialmente, se non totalmente, protette anche nei confronti delle cosiddette varianti che circolano nel mondo. In futuro saranno disponili probabilmente nuovi vaccini che conterranno le nuove varianti, quindi non è escluso che l’anno prossimo ci possa essere un nuovo richiamo – ha concluso Cascio -. Per adesso non dobbiamo preoccuparci di ciò che faremo, ma preoccuparci di ciò che dobbiamo fare subito, cioè farci vaccinare”.
(ITALPRESS).
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