PALERMO (ITALPRESS) – I Poli Penitenziari Universitari in Sicilia sono stati istituiti a partire dall’inizio del 2021 con la sottoscrizione di un accordo quadro con firmatari il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, insieme a Rettori degli Atenei di Messina, Catania ed Enna, al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Sicilia, rappresentato da Cinzia Calandrino, al Garante regionale dei diritti dei detenuti, Giovanni Fiandaca, all’Assessorato regionale dell’istruzione e della formazione professionale.
L’Università di Palermo ha assunto l’impegno di garantire agli studenti ricompresi nel progetto di sostegno agli studi l’esonero dal pagamento delle tasse e dei contributi, nonchè la fornitura gratuita dei libri di testo, dei materiali didattici ed eventualmente delle attrezzature informatiche utili all’espletamento del percorso, attraverso risorse dedicate ai sensi dell’Accordo Quadro.
«Ad oggi hanno completato l’iscrizione due detenuti e almeno altri otto hanno attivato la procedura di iscrizione o hanno manifestato interesse ad attivarla – sottolinea il rettore Micari -. La previsione è di almeno dieci iscritti al nostro Ateneo entro la fine dell’anno. Si tratta di un traguardo prezioso per il primo anno di sperimentazione di questa iniziativa che abbiamo fortemente voluto nel segno di un’Università inclusiva, principio cardine di questo mandato rettorale».
Nei mesi di giugno e luglio 2021, con circolare del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria, indirizzata a tutti gli istituti penitenziari della Sicilia per individuare i fabbisogni formativi di alta formazione dei detenuti, sono state indicate le Case circondariali interessate all’Offerta Formativa di UniPa rientranti nel Distretto della Corte di Appello.
Dopo un’analisi dei migliori accordi attuativi presenti sul territorio nazionale aventi per oggetto la formazione universitaria dei detenuti (Accordi delle regioni Piemonte e della regione Toscana) e numerose Interlocuzioni con i firmatari dell’Accordo Quadro e i loro delegati, l’Assessorato e gli Uffici Regionali, si è giunti alla predisposizione dell’Accordo Attuativo e dello Schema di Adesione del singolo istituto penitenziario ai Poli UP di UniPa. Dopo il via libera, nel settembre scorso, da parte degli organi collegiali preposti, la professoressa Paola Maggio, delegata del Rettore, ha seguito l’iter amministrativo facendo da raccordo fra le diverse istituzioni e svolgendo attività di formazione presso gli Istituti penitenziari in contatto costante con i Direttori e con gli educatori.
Ad oggi gli Istituti Penitenziari che hanno sottoscritto la scheda di adesione all’Accordo attuativo sono la Casa Circondariale Antonio Lorusso “Pagliarelli” e la Casa di Reclusione Ucciardone “Calogero Di Bona”. Sono attualmente in corso interlocuzioni anche con le case Circondariale di Trapani, Agrigento e Enna. In particolare, un ex studente di UniPa, ad oggi detenuto a Enna, ha chiesto espressamente di riprendere gli studi all’Università di Palermo. Sulla richiesta si è giunti ad un sostanziale accordo fra i delegati Poli UP di Enna e Palermo.
«L’esecutività dell’Accordo Quadro 2 ha visto coinvolto attivamente anche le Strutture amministrative dell’Università di Palermo nel Progetto Poli UP-UniPa – spiega Paola Maggio – in particolare le dottoresse Biondo e Gargano per il Settore Orientamento, Convenzioni e tirocini curriculari, la dottoressa Donato per il Settore Strategia programmazione e management della didattica, le dottoresse Scalia, Di Bernardo e Zaffuto del Centro Orientamento e Tutorato, e Di Lorenzo delle Segreterie studenti dell’Ateneo».
«Una nota del Presidente dell’ERSU – prosegue – ha esentato, per l’anno accademico in corso, il pagamento della tassa regionale consentendo di superare le difficoltà materiali di iscrizione e l’accesso alla procedura informatizzata, vista la sostanziale indisponibilità di accesso per i soggetti ristretti alle piattaforme telematiche. L’Assessorato Regionale ha stanziato una somma di complessive 150.000 Euro da ripartire fra i vari Atenei in base a Progetti presentati dalle singole Università, in conformità a una circolare in via di definizione, le cui linee sono oggetto di analisi da parte dei Delegati ai Poli Siciliani, dello stesso Assessorato all’Istruzione, del Garante dei detenuti Sicilia. Tutti gli Step amministrativi – conclude – si ispirano ai principi espressi negli articoli 2, 3 e 27 della Costituzione che riconoscono l’istruzione e la formazione come diritto fondamentale della persona ed attribuiscono alla pena funzione rieducativa, nonchè agli articoli 15 e 17 della legge 26 luglio 1975, numero 354, recante “Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, che considerano l’istruzione come elemento fondamentale del trattamento del condannato. L’Istituzione del Polo attua anche la previsione dell’articolo 5 comma 1 dello Statuto dell’Università di Palermo che ha tra i propri obiettivi istituzionali quello di “assumere ogni iniziativa volta a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l’accesso all’istruzione universitaria, in accordo con i principi contenuti nella Costituzione e delle normative vigenti”».
(ITALPRESS).
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