PALERMO (ITALPRESS) – “Le Zes sono uno strumento interessante che porta benefici di natura fiscale e, in qualche modo, accelera alcuni procedimenti amministrativi. Ma va ricordato che in Sicilia le Zes corrispondono, del tutto o in parte, con le Aree industriali. Ecco perchè continuiamo a chiedere a gran voce la riforma dell’Irsap: se in quelle aree non si può insediare una impresa, le Zes potranno incidere davvero poco”. Lo ha detto Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria, nel corso di un’intervista all’agenzia Italpress.
All’ordine del giorno dell’Assemblea regionale siciliana la prossima settimana ci sarà, ancora una volta, il testo di riforma dell’Irsap il cui iter parlamentare è stato abbastanza travagliato. Una riforma, dunque, che diventa fondamentale anche alla luce della prossima nomina dei commissari per le Zes della Sicilia occidentale e orientale: “Ci sono alcune riforme come quella dell’Irsap o quelle sul riordino delle acque o sul termalismo che erano necessarie per la Sicilia e che, purtroppo, a distanza di anni, giacciono ancora tra commissioni e Aula”, ha ricordato Bongiorno. “Purtroppo – ha aggiunto – non credo che nell’arco di un anno queste riforme potranno tutte vedere la luce. Ci auguriamo però che almeno quella dell’Irsap vada in porto a stretto giro. Non è la migliore legge in assoluto per noi.
Ma spesso ottimo è nemico del buono. Oggi le aree industriali sono il deserto dei tartari: aree abbandonate dove c’è poco di industria o dove c’è stata una riconversione con diversi centri commerciali. Imprese non ce ne sono. E per una semplice ragione: insediarsi in quei posti è diventato impossibile: per ragioni burocratiche (abbiamo Asi poste in zone di vincolo paesaggistico), o per ragioni strutturali (non posso aprire un insediamento produttivo dove manca persino la fognatura)”.
La Sicilia si trova in una fase di ripartenza “tutto ci lascia ben sperare. Ma la nostra è ancora una ripresa fragile. La crisi delle altre regioni è stata congiunturale, la nostra è strutturale, per cui ripartiamo più lentamente e siamo più sensibili a variabili esogene”, ha spiegato il leader di Sicindustria che si è anche soffermato sul tema dell’aumento dei costi relativamente al settore dei trasporti.
“Oggi abbiamo lanciato l’allarme come associazione, perchè il paventato stop degli autotrasportatori creerebbe un enorme danno alle imprese ed è quindi assolutamente da evitare”.
Sul piatto anche i problemi del lavoro e della manodopera che non si trova.
Uno studio dei consulenti del lavoro dice che sono 60 mila le posizioni scoperte nella sola provincia di Palermo tra edilizia e ristorazione: “Il reddito di cittadinanza, legge nata a fin di bene per sostenere quanti sono in difficoltà, è diventato l’ennesimo sussidio sganciato dal mercato del lavoro”, spiega Bongiorno, “è mancato, infatti, l’aspetto formativo e non c’è stato alcun matching tra società e navigator che avrebbero dovuto collocare queste persone nel circuito economico”. Bongiorno invita a pensare le imprese come centrali nell’ottica dello sviluppo della Sicilia: “se non comprendiamo che lo sviluppo passa dalle imprese abbiamo ben poco da potere ragionare sul futuro della Sicilia”.
(ITALPRESS).
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