Il centrodestra è in netto vantaggio sul centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali in Sicilia, in programma nell’autunno del 2022, ma gli esiti del voto dipenderanno anche dalla scelta del candidato presidente. E l’attuale governatore, Nello Musumeci, aggiungerebbe “valore” alla coalizione qualora dovesse ricandidarsi, con uno scarto leggermente superiore rispetto all’ex presidente del Senato Renato Schifani. E’ quanto emerge da un sondaggio di Noto per Italpress. L’istituto di ricerca guidato da Antonio Noto – che dopo il focus sulle Comunali di Palermo dei giorni scorsi pone ora la propria attenzione sull’atteso appuntamento regionale – ha chiesto a un campione di mille persone quali siano le proprie intenzioni di voto alle liste, e il 50,3% ha indicato il centrodestra, il 36,5% il centrosinistra; al 2% Italia Viva e Verdi-Europa Verde, all’1,5% Azione e Più Europa.
Secondo il sondaggio di Noto, che ha indicato i maggiori competitors al di là della loro volontà di candidarsi, attualmente Musumeci e Schifani vincerebbero tutte le sfide con ipotetici candidati del centrosinistra alla guida di Palazzo d’Orleans: Caterina Chinnici, parlamentare europeo e la più ‘fortè della coalizione; Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd; Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture del M5S; e Claudio Fava, deputato dell’Assemblea regionale siciliana, che proprio nei giorni scorsi ha ufficializzato la propria intenzione di “scendere in campo”.
Sono stati anche testati i livelli di fiducia e conoscenza di alcuni leader siciliani di entrambi gli schieramenti. Gli esponenti con maggiore fiducia sono Chinnici, al 55%, seguita da Musumeci (51%) e da Schifani (50%). In quarta posizione Provenzano (40%). Poi il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè (34%), Cancelleri (33%), Fava (32%), Nino Minardo, segretario regionale della Lega (30%), e il parlamentare europeo Raffaele Stancanelli (20%).
A livello di conoscenza, sempre stando al sondaggio Noto, è un testa a testa tra Musumeci (92%) e Schifani (91%), seguiti con l’87% da Miccichè. Più distanti i leader del centrosinistra, con Fava (78%) che precede Chinnici (76%). Quindi Provenzano (42%) e Cancelleri (40%).
Passando alle intenzioni di voto alle liste, in testa c’è il Pd con il 17%, quindi Fratelli d’Italia e M5S con il 15% e Forza Italia con l’11%; seguono Diventerà Bellissima (9%) e Lega (8%), quindi Noi con l’Italia (3,5%), LeU (2,5%), Italia Viva e Verdi (entrambi al 2%), Azione e Più Europa (ciascuno all’1,5%) e Coraggio Italia (1%). Altri partiti di entrambi gli schieramenti totalizzano il 5%.
Anche se la scadenza naturale della legislatura è il 2023, nel sondaggio Noto c’è anche spazio per le elezioni politiche: le intenzioni di voto alle liste in Sicilia premiano Fratelli d’Italia con il 23%, seguito da M5S (20%) e Pd (18%). Sommando i voti dei partiti, il centrodestra raggiunge il 49%, il centrosinistra il 40,5%.
“Il centrodestra è significativamente più forte del centrosinistra, ma è anche vero che il centrodestra è più forte alle regionali che alle politiche – dice Antonio Noto all’Italpress -. E’ uno scarto minimo, ma importante. Parlando dei partiti, il M5S rispetto agli anni scorsi perde la metà dei consensi ma è un po’ più forte alle politiche che alle regionali; il Pd è in incremento, sull’onda nazionale, rispetto a entrambe le consultazioni. E ha una buona performance Diventerà Bellissima, così come FdI, mentre è un pò più in difficoltà Forza Italia, che perde sia rispetto alle politiche che alle regionali”.
Parlando dei leader “che sono stati testati indipendentemente dalla loro volontà di candidarsi, alcuni portano il valore aggiunto, altri invece si ‘appiattisconò sulla loro coalizione: a destra – sottolinea Noto – è importante il risultato del presidente uscente Musumeci, che gode di una fiducia molto significativa, specie perchè è stato già testato ‘sul campò. Anche Schifani raccoglie una percentuale di fiducia alta, ma leggermente inferiore rispetto a Musumeci. Gli altri candidati del centrodestra non sembrano in grado di raggiungere questi livelli; tra i leader del centrosinistra, la più forte è la Chinnici, che ha un livello di fiducia molto alto ed è quella che porta il maggior valore aggiunto alla sua coalizione. Segue Provenzano, gli altri sono intorno al 30-32%”.
(ITALPRESS).
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