PALERMO (ITALPRESS) – Da sei anni ci sono le isole nel suo destino. Per Marco Basile la nomina a capo della Squadra mobile di Palermo arriva infatti dopo aver ricoperto lo stesso incarico a Cagliari, dove si è insediato nel 2016, e a Catania, 2019. Basile, originario di Napoli, prende il posto di Rodolfo Ruperti, nominato vicario del questore di Pisa a dicembre; al vertice della Squadra mobile di Catania si insedia invece Antonio Sfameni.
Prima dell’approdo a Cagliari, Basile aveva ricoperto incarichi anche a Torino, Roma e Napoli. La sua nomina a Palermo arriva in un momento importante per la lotta alla criminalità organizzata, con il trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio. “Ricoprire quest’incarico in un anno così significativo mi dà grandi motivazioni – sottolinea-. Questa istituzione è una delle più importanti in Italia, esserne al vertice è una responsabilità e un motivo di orgoglio: farò del mio meglio per onorarla e per mettere in pratica ciò che ho imparato nelle precedenti esperienze e nei libri di storia”.
Sulle differenze ambientali tra Catania e Palermo, Basile evidenzia come sia troppo presto per tracciare un bilancio: “L’esperienza catanese mi ha insegnato moltissimo, soprattutto per conoscere le dinamiche criminali della Sicilia: ritengo di aver dato un contributo molto produttivo finchè sono stato lì. Su Palermo non posso ancora fornire giudizi perchè devo conoscere meglio la realtà”. Il primo obiettivo per Basile è “focalizzare l’attenzione su un doppio binario: la microcriminalità, che non va mai sottovalutata, e le organizzazioni strutturate, che ritengo molto interessanti da un punto di vista investigativo”.
A dare il benvenuto al nuovo capo della Squadra mobile c’è anche il questore di Palermo Leopoldo Laricchia.
“Accogliamo una figura con un’ampia esperienza alle spalle in un momento delicato per la Sicilia, che presto riceverà i fondi del Pnrr: è fondamentale riporre l’attenzione su eventuali infiltrazioni, non possiamo permettere che i soldi dei cittadini vengano utilizzati per arricchire la criminalità – afferma Laricchia -. Sono sicuro che ci sarà subito grande sinergia tra la Squadra mobile e le altre istituzioni, come anche con l’amministrazione”.
(ITALPRESS).
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