Presepe semovente di Giacomo Randazzo, quando l’Arte parla delle buone tradizioni che non tramontano
di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista, scrittrice
Si rinnova ogni anno, presso il comune di Cinisi, a partire dal lontano 1955, per mano di Lorenzo Randazzo, artigiano, e, in seguito, di Giacomo Randazzo, con un impatto sul pubblico immutato e con un arricchimento sempre crescente in termini di scene rappresentate e valori trasmessi, l’appuntamento con il presepe semovente in miniatura, con personaggi meccanizzati.
Il presepe del Maestro Randazzo, inaugurato l’8 dicembre scorso, sarà operativo fino al 22 gennaio 2023 nel salone comunale di Palazzo dei Benedettini, a Cinisi, in provincia di Palermo, in occasione della mostra delle arti, mestieri e tradizioni siciliane curata dall’associazione culturale “Arte e Tradizione”.
In occasione di questo intenso evento culturale annuale atteso non solo dai residenti, ma da numerosi turisti provenienti da ogni parte del mondo, lo stesso Randazzo ha voluto rilasciare, nel giorno della festività di Santo Stefano, una testimonianza accorata ai nostri microfoni, un messaggio forte rivolto in particolare ai giovani.
“Il titolo dell’opera qui esposta è il presepe a Cinisi negli anni ’50, questo non è il presepe palestinese e neppure il napoletano, pertanto troverete, per esempio, l’elettricità, nonché la viva rappresentazione della Sicilia che scompare. Mi dispiace davvero che stia scomparendo il mondo dei nostri nonni e bisnonni, con alcune importanti testimonianze del passato, quali la trasformazione del latte in caciocavallo cinisaro o la coltivazione della manna, tradizioni che i giovani devono assolutamente conoscere”.
L’installazione del Maestro Randazzo, in scala 1:10, realizzata con i materiali più vari tra cui tufo, pietra, ceramiche, legno e ferro, trova forte ispirazione da uno studio approfondito della storia della tradizione siciliana.
I personaggi, attraverso dei meccanismi curati nei minimi particolari, riproducono i movimenti precisi dei diversi mestieri tipici della nostra isola, ormai in larga parte in disuso, il fabbro, il falegname, il calzolaio, la ricamatrice e la filatrice, il vasaio, i muratori, i piaggiatori d’uva, il macinatore di grano, il ricottaio, la lavandaia, lo spettacolo dei pupi siciliani.
La Natività è invece realizzata in movimento con la Madonna che culla instancabilmente Gesù bambino, “la Natività è il presepe vivente della Cinisi degli anni ’50”. Da sottolineare, all’interno della Chiesa facente parte integrante dell’opera, la presenza di elementi di notevole attrazione artistica quali le colonne, il marmo, gli affreschi e l’altare, “in una personale raccolta delle quattro chiese di Cinisi”, senza trascurare la sacrestia e il campanaro che suona le campane.
Novità di questo 2022, che il Maestro sottolinea a gran forza, l’aggiunta di specifici personaggi e oggetti rappresentativi quali gli sposi in attesa del fotografo, il pittore di arazzi o manifesti per l’opera dei pupi, il tombolo, il raccoglitore di olive, il telaio per tessere accanto alle scene delle maschere del carnevale, poiché, come dichiara “quest’opera, che definisco conservatrice delle buone tradizioni che mai tramonteranno, rappresenta tutte le stagioni”.
La mostra del maestro Giacomo Randazzo sarà visitabile dalle 17 alle 20 nei giorni feriali e dalle 16 alle 20 in quelli festivi e nei fine settimana; durante tutto l’anno sarà altresì accessibile su richiesta diretta degli interessati. Ogni informazione utile può essere reperita al link https://www.facebook.com/1030981530252686/posts/pfbid02EsJ72Pj3pKjBy4vBhREjUGWXPgxbBab8kh1n67Mzphyb7gL4hdhQnZzyGWa5w6rcl/.
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