ROMA (ITALPRESS) – “Ci sono alcuni compiti che Acquirente Unico ha svolto e continua a svolgere, soprattutto in questo momento, che sono molto rilevanti, si occupa del servizio di maggior tutela, a favore del cittadino che non ha esercitato l’opzione di scegliere uno dei tanti fornitori di energia”. Lo ha detto Giuseppe Moles, amministratore delegato di Acquirente Unico, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“Il prodotto viene acquistato da Acquirente Unico e offerto ai fornitori del servizio, con un prezzo in qualche modo certificato come rispondente a quello che è il prezzo del mercato. Poi ci sono tante altre attività, come lo sportello del consumatore, che fa anche da conciliatore tra il cittadino e il fornitore di energia. Abbiamo poi la responsabilità delle scorte in caso di necessità energetiche del Paese”. In riferimento alla fine del mercato di maggior tutela a fine anno, Moles sostiene: “Ci sono circa 4,5 milioni di utenti vulnerabili. Il mercato continuerà ad essere attenzionato, e il governo sta agendo. Mentre quello che farà Acquirente Unico sarà fornire tutti gli strumenti a chiunque si trovi nella condizione di essere un soggetto vulnerabile di non essere buttato in una guerra di posizione. Molto importante sarà la comunicazione che verrà fornita ai cittadini. E a questo proposito incontrerò tutte le associazioni dei consumatori per individuare gli strumenti migliori per dare ai cittadini la comunicazione migliore”.
Moles, esponente di Forza Italia, già sottosegretario all’Editoria, risponde alle domande sulla stretta attualità, a cominciare dall’evoluzione della situazione in Russia. “Ho seguito con molta attenzione fin dall’inizio questa marcia trionfale strana su Mosca. E’ anche vero che le posizioni del capo della Wagner da settimane che si facevano sempre più insistenti – spiega Moles -. Ora stanno uscendo tutta una serie di amicizie e collaborazioni del personaggio in sè. La realtà è che è stato incomprensibile per tutti, compreso Putin, se è vero come è vero che alcuni Servizi erano a conoscenza di questo ammutinamento, poi il fatto che non l’abbiamo fermato è perchè è sembrato anche a loro assurdo”.
Le sanzioni alla Russia per Moles “da un punto di vista economico hanno funzionato. Bisogna però ricordare che hanno effetto nel medio periodo. Ho sempre invece avuto delle perplessità sull’effetto politico delle sanzioni – prosegue -, perchè molte volte hanno portato dei benefici al dittatore di turno, che in qualche modo se il sistema economico del Paese che è colpito dalle sanzioni comincia a indebolirsi, i primi che ne fanno le spese sono i cittadini a basso reddito, e quindi è facile dire alla propaganda del regime ‘è colpa dell’Occidentè. E di conseguenza solidificano un pò il consenso del capo o del dittatore di turno. Però le sanzioni, con l’atteggiamento unito di America e Unione europea, hanno determinato una presa di coscienza per cui dipendere energeticamente da un solo Paese non era nè giusto, nè economicamente corretto, nè sopportabile per gli interessi nazionale. Da qui lo sforzo fatto dal governo per l’autosufficienza energetica, che l’ha ottenuta quasi del tutto”.
Sul fronte energetico, per quanto riguarda le scorte – spiega Moles – “sono assolutamente in linea con le previsioni. Ho visto oggi il ministro Pichetto Fratin che faceva riferimento al raggiungimento al 90 per cento di quella che è l’esigenza nazionale di tutto il comparto. Tutto quello che è successo ci ha spinto a ragionare nel medio-lungo periodo, e questo dovrebbe essere un dovere di tutti i governi”.
L’ex sottosegretario parla poi del futuro di Forza Italia, dopo la scomparsa del fondatore Silvio Berlusconi. “Il partito ha una grossissima responsabilità perchè deve trovare gli strumenti migliori per dare continuità all’idea nata con Berlusconi. Forza Italia è sempre stato un partito anarchico, fermo restando che poi c’era la sintesi di Berlusconi, cosa che oggi non c’è. Se poi Forza Italia si dovesse tramutare in qualcosa di diverso credo che non potrà avere il successo elettorale che merita. E’ una fase molto delicata. Io sono moderatamente ottimista, l’importante è non chiudersi a riccio nella difesa strenua di un contenitore”. Sul lavoro, invece, che sta facendo il suo successore, il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini, afferma: “Da quello che so c’è continuità, e sono contento, perchè evidentemente si possono avere idee diverse di come sostenere un settore, ma Barachini ha dato continuità a quello che è stato il lavoro precedente. E di quel lavoro io sono orgoglioso, in particolare sul copyright e di come abbiamo stabilito di dirimere le controversie su questo tema”.
– foto Italpress –
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