CATANIA (ITALPRESS) – “Il principio di proporzionalità nel giudizio patrimoniale di confisca”: questo il tema al centro del convegno di studio organizzato al Teatro Massimo Bellini di Catania dalla Scuola Superiore della Magistratura – formazione decentrata Distretto Catania – e dall’Università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza. L’incontro è stato proposto dai direttori del Master di II livello “La gestione dei beni confiscati per amministratori giudiziari” Giorgio Spangher e Mario Antinucci. “Questo incontro scientifico tocca un tema importante del nostro programma, che è quello del principio di proporzione dell’applicazione della confisca – ha detto Antinucci -. Il nostro master mira alla formazione di specialisti sui territori per la prevenzione della criminalità organizzata. Abbiamo numerose convenzioni con i giudici dei tribunali di Messina, Catania e Reggio Calabria, che sono i protagonisti dei casi pratici per i quali vengono formati i protagonisti futuri della loro gestione”.
Secondo Antinucci, questo “è un settore della giustizia dove a fare la differenza è la competenza degli operatori di settore. E’ determinante il fatto che i nostri allievi siano considerati forze di polizia, commercialisti, revisori contabili, ma anche avvocati che debbano difendere le parti. La nostra università deve dare una risposta nel fare rispettare le regole. Questa deve essere la nostra missione”.
Per il rettore di UnitelmaSapienza, Bruno Botta, “è una giornata importante perchè si è parlato della collaborazione tra Unitelma e la magistratura e di un aspetto altrettanto importante, ovvero la confisca del bene nel giudizio patrimoniale”. Introdotto e moderato da Nicolò Marino, della Procura Generale di Catania, al convegno ha partecipato, tra gli altri, Carmelo Zuccaro, Procuratore Generale del capoluogo etneo. “Il convegno – ha detto – punta su uno degli aspetti più controversi in giurisprudenza e in dottrina dell’applicazione delle misure di carattere patrimoniale, ovvero il problema del criterio della proporzionalità. Sappiamo che in caso di sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, un soggetto socialmente pericoloso dal punto di vista legislativo può vedersi confiscati i beni”. Secondo Zuccaro “la scelta di Catania è importante perchè la Procura ha sempre puntato sulle misure di prevenzione. Il tema è controverso ed è opportuno che ci si renda conto delle varie prospettive che i professionisti oggi rappresentano”.
– foto x01/Italpress –
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