https://www.youtube.com/watch?v=Z81TLo_0pn8
TELE ONE canale 16 in tutta la Sicilia, in diretta streaming su www.teleone.it, https://www.facebook.com/teleone.it e sull'App teleOne. Il relitto del Bayesian come quello della Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio del 2012 all'Isola del Giglio. Per Giuseppe Frison, capo della squadra di sommozzatori dei vigili del fuoco, che per giorni si è immerso nel mare di Porticello alla ricerca dei corpi dispersi, c'è un filo rosso che collega le due tragedie del mare, avvenute a distanza di 12 anni. "Laggiù, a 50 metri di profondità, sembrava di rivivere le stesse sensazioni che avevo provato nel Costa Concordia", ha detto Frison. Le vittime, sette in tutto, sono state recuperate in condizioni abbastanza difficoltose. "Questo intervento mi ha aperto quel ricordo – ha aggiunto Frison parlando con i giornalisti al termine della conferenza stampa indetta da Ambrogio Cartosio, procuratore di Termini Imerese -. Nelle cabine sembrava di rivedere le stesse sensazioni, anche se le dimensioni del Concordia erano maggiori. Qui avevamo la variante della profondità che riduceva i nostri tempi di lavoro. Per me è stato come rivivere quel film, in modo più piccolo ma anche più intenso. All'interno lo scenario era molto simile. Avevamo difficoltà a proseguire perché i mobili, essendosi ribaltati, ci impedivano di proseguire in modo sicuro. Ma abbiamo lavorato con la nostra sistematicità che abbiamo imparato proprio in quell'intervento, dove le dimensioni erano grandissime".
Un altro sommozzatore dei vigili del fuoco, Orlando Di Muro, non ha nascosto le sue emozioni: "Siamo dei professionisti ma le emozioni non hanno un interruttore che si può accendere o spegnere con un clic. Tutti noi abbiamo figli, fratelli, sorelle…Siamo formati e addestrati per lavorare in scenari spesso catastrofici – ha spiegato all'Adnkronos – ma non per questo ci lasciamo prendere dalle emozioni personale. Operiamo in modo sistematico, ma restiamo pur sempre delle persone. E non possiamo restare insensibili, nello scoprire dietro una porta una fotografia o un capo di abbigliamento di persone su cui noi, in un modo o un altro noi proiettiamo la nostra vita. Ripeto, abbiamo tutti figli, frateli sorelle e scenari come questi sono normali. Ma noi affrontiamo queste situazioni con il dovouto distacco che ci è dato dal lavoro. Ognuno adotta delle tecniche personali per non lasciarsi coinvolgere nel momento del lavoro, il momento dell'immersione". E aggiunge: "Lo svolgimento del lavoro richiede la massima concentrazione e le emozioni scattano in un secondo momento". Dopo il ritrovamento dell'ultimo corpo, quello di Hannah Lynch, i sommozzatori sono stati accolti al molo da un applauso. "E' stata una liberazione emotiva…", ha conluso commosso Di Muro. E l'ingegner Giuseppe Petrone, a capo dei sommozzatori dei vigili del fuoco, ha spiegato: "La difficoltà era dovuta al fatto che la profondità era tale da non rendere la permanenza agevole per una progressione veloce per lavorare in sicurezza. C'era scarsa visibilità, oltre alla presenza di arredi fluttuanti, vestiario. Il tutto rendeva difficile la penetrazione, e i tempi più lenti. Legato soprattutto al fatto che la penetrazione doveva avvenire in sicurezza. La preparazione ha permesso di lavorare in sicurezza". All rights reserved – Questo video è protetto da copyright ed è espressamente vietato ogni utilizzo, riproduzione od uso, parziale o totale
More Stories
I Tiromancino in tour a Palermo: Federico Zampaglione e la sua band in concerto al Teatro Golden tra nostalgie e improvvisazioni.
Domenica di Agri…Cultura a San Cipirello
Palermo. Ai Cantieri culturali alla Zisa: la sfilata “Multee sign”