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L’ultimo sbarco ieri sera a Lampedusa: ventuno migranti sono approdati sull’isola dopo un viaggio su una barca in legno, partita dalla Libia. L’imbarcazione è arrivata in porto “scortata” da una motovedetta della Guardia Costiera. Gli extracomunitari – tra loro 7 donne e un bambino di 7 mesi – sono ivoriani e senegalesi.
Ma non è stato l’unico arrivo ieri: 62 migranti – sessanta uomini e due donne provenienti da Costa d’Avorio, Gambia e Senegal – sono stati salvati da Asso25, un rimorchiatore in servizio presso le piattaforme petrolifere a poche decine di miglia dalle coste di Tripoli, mentre il gommone su cui viaggiavano si stava inesorabilmente sgonfiando. Sono stati portati a Pozzallo.
“Il salvataggio di vite umane ha reso prestigio” all’Italia dice Sergio Mattarella e Matteo Salvini, non potendo chiudere i porti ad un’imbarcazione italiana, ringrazia per la seconda volta in meno di una settimana la Cei per aver dato la disponibilità ad accogliere i migranti e riparte all’attacco dell’Ue. “La stessa Europa che manda lettere al governo italiano – mette nero su bianco il Viminale – continua a ignorare le richieste d’aiuto di Italia e Malta, lasciate sole a fronteggiare gli sbarchi”.
Il presidente della Repubblica parla ad una rappresentanza della Marina Militare, che assieme alla Guardia Costiera in questi anni ha fatto ben più del possibile per tentare di ridurre il numero di morti e dispersi nel Mediterraneo. “La vostra azione – dice Mattarella – è l’azione che garantisce la sicurezza del nostro Paese, dei suoi mari e delle sue coste sotto ogni profilo: la sicurezza in generale, il mantenimento della pace, la sicurezza della libertà di navigazione e dei commerci, la sicurezza delle infrastrutture, il salvataggio di vite umane, in questi anni con molta intensità, che ha reso prestigio al nostro Paese”.
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POLIZIA
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Il soccorso, fanno sapere dal Viminale, è stato gestito in collaborazione tra l’Italia e Malta “in piena sintonia”. Una novità assoluta visti gli attriti degli ultimi mesi. La Valletta, che aveva già soccorso centinaia di migranti, ha chiesto un supporto e da Roma è arrivato il via libera a dirottare Asso25, la nave al momento più vicina. “Questa operazione – dicono dal ministero – conferma la doverosa attenzione per la tutela della vita, la proficua collaborazione con Malta e l’assenza di pregiudizi nei confronti di navi private che accettano il coordinamento degli Stati”.
Una stoccata alle Ong che Matteo Salvini non amplifica, preferendo invece ringraziare la Cei con la quale ha firmato un protocollo domenica scorsa in occasione dello sbarco di un centinaio di migranti soccorsi dalla Marina Militare. “I pochi che riescono ancora ad arrivare – dice – saranno a carico della Cei, accolti a spese del Vaticano e dei vescovi italiani, che ringrazio. Così ognuno fa la sua parte”. L’intesa, in realtà, si attiva di volta in volta e prevede che, in caso di necessità, la Cei si farà carico di reperire strutture presso le Caritas locali o altre associazioni, cui spetteranno poi i singoli accordi con le prefetture.
C’è però un dato che potrebbe cambiare le carte in tavola, anche se Salvini ripete che gli sbarchi sono calati del 90%. Nella prima settimana di giugno sono già arrivate oltre 300 persone, che si vanno ad aggiungere alle più di 700 di maggio: in 40 giorni sono dunque sbarcati oltre 1.100 migranti più della metà di tutti quelli arrivati dall’inizio dell’anno (1.878).
Cosa significhino questi numeri lo dice il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna. “E’ un’illusione pensare di fermare i flussi migratori, il processo va governato con un pizzico di umanità”. (gds).
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