Video, foto e registrazioni audio sono ciò che ancora la lega al suo Emanuele, morto lo scorso aprile in un terribile incidente a Marinella di Selinunte. Sono ricordi custoditi in un cellulare che mercoledì sera qualcuno le ha portato via, soffiato sotto il naso mentre lavorava nella friggitoria di Natale Giunta in via Roma a Palermo.
Mentre Luana, impiegata del locale, è ancora al Policlinico in preda alle crisi di panico, la storia sembra offrire un improvviso lieto fine. Un uomo stasera ha riconsegnato il cellulare rubato: è entrato nel locale, lo ha lasciato alla cassiera e di corsa è andato via.
La ragazza che in quel momento era in servizio nella friggitoria si è rivolta ai carabinieri ai quali ha consegnato l’oggetto del furto. Se dentro ci siano ancora tutti i ricordi profanati di Luana non è certo. Ma è probabile che chi ha sottratto quel telefonino, dopo una giornata intera di commenti e condivisioni sui social, di rabbia e solidarietà, abbia compreso che non aveva rubato solo un telefonino ma anche il sottile legame che ancora unisce una ragazza al suo amato scomparso troppo presto.
La storia ha fatto il giro del web dopo che Natale Giunta ha avuto il coraggio di postare sui social alcuni frame tratti dalle telecamere del locale, mostrando il volto dell’uomo che aveva commesso il furto. Lo ha denunciato pubblicamente, in barba alla privacy. “Ti dovresti solo vergognare”, ha scritto lo chef. E chissà, forse quell’uomo si è vergognato davvero. (gds)
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