Oggi l’Università di Palermo ha presentato le molte iniziative in tema per domenica 26 e lunedì 27: mostre, incontri e rappresentazioni teatrali incentrati sulle storie degli studenti ebrei dell’Ateneo e sulle conseguenze che le leggi razziali ebbero sui loro studi e sulle loro vite. “Gli studenti ebrei e l’Università di Palermo ai tempi del fascismo” sarà inaugurata domenica 26 gennaio alle ore 11 nella Sala delle Verifiche dello Steri (piazza Marina 61). Curata dal delegato del Rettore all’Archivio storico di Ateneo, Mario Varvaro, l’esposizione è un vero e proprio percorso attraverso il quale le voci dei ragazzi dimenticati riprendono a raccontare. Si chiama “Ruah. Il respiro di Dio”, quindi, lo spettacolo che aprirà il pomeriggio di domenica 26, alle 16, allo Steri: regia di Sabino Civilleri, con gli allievi della Scuola dei Mestieri del Teatro Biondo e gli studenti del CdS Dams. La seconda giornata di iniziative dedicate alla memoria, lunedì 27 gennaio, avrà inizio alle 9 al Dipartimento Scienze umanistiche (Aula Magna Edificio 12, Viale delle Scienze) con il corso di aggiornamento sulla Didattica della Shoah. La mattinata si concluderà al Museo Salinas dove, alle 12, saranno presentate le mostre delle diverse realtà del sistema museale palermitano: insieme al Salinas, Palazzo Abatellis, il Museo Riso e Palazzo Mirto. Lunedì 27 gennaio, alle 16, la Sala dei Baroni dello Steri ospiterà l’incontro “Gli studenti e l’Università di Palermo di fronte al razzismo fascista”. Gli studenti del laboratorio teatrale del Liceo Galileo Galilei interverranno con “Nella bufera”, tratto dal testo “Józef Lewsztein” di Alessandro Hoffmann, con la drammaturgia e la regia di Adriana Castellucci. Seguirà un seminario, coordinato da Matteo Di Figlia, con Alessandro Hoffmann: parlerà degli studenti ebrei dell’Università di Palermo. Mario Varvaro con l’intervento “Da cittadini a nemici” affronterà il tema del diritto come strumento di discriminazione fra Cicerone e le leggi razziali del 1938. Gli allievi del Liceo Galilei porteranno in scena “I segni dell’offesa. I docenti ebrei dell’Università di Palermo e le leggi razziste del 1938” (drammaturgia e regia di Adriana Castellucci). Alle 18.30, nell’atrio dello Steri, sarà scoperta una lapide dedicata agli studenti dell’Università degli studi di Palermo colpiti dalle leggi razziali. “Agli universitari ebrei l’accesso all’Università è stato brutalmente negato”, ha detto il rettore Fabrizio Micari, “anche a chi era già iscritto e stava completando il percorso. E senza offrire la minima alternativa. Per questa ragione ci è sembrato doveroso, direi necessario, metterci nei loro panni”. Le iniziative legate al Giorno della Memoria all’Ateneo di Palermo si chiuderanno il 31 gennaio alle 9 al Dipartimento Scienze umanistiche (Aula Magna) con l’intervento di Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea sul tema “La Shoah nella didattica dopo l’era del testimone”. Seguirà una tavola rotonda su Metodi di indagine e didattica interdisciplinare.
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