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Il TAR annulla la sospensione per sei mesi de Il Cerca Salute di Panzironi

Il 14 aprile scorso l’Autorità Garante delle Comunicazioni aveva sospeso per sei mesi del programma Il Cerca Salute di Panzironi. Il Garante aveva deciso “la sospensione per un periodo di sei mesi dell’attività di diffusione dei contenuti da parte dei servizi di media audiovisivi sul canale 880 SAT e sul canale 61 DTT, esercitati rispettivamente dalla società dalla società Italian Broadcasting S.r.l e Mediacom S.r.l., a seguito della programmazione del format ‘Il cerca salute’ e dello speciale ‘Quello che non vi hanno detto sul Coronavirus’ in relazione al ‘metodo Life 120’ di Adriano Panzironi“. Nel mirino dell’Agcom, in particolare, “la diffusione di contenuti, commerciali e non, potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti in quanto induttivi di una sottovalutazione dei rischi potenziali connessi al virus Covid-19 e dell’erroneo convincimento che lo stesso virus possa essere trattato o prevenuto con misure non terapeutiche, ma alimentari o di mera integrazione”.

Ieri il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, a cui si ricorre contro le decisioni dell’autorità amministrativa, ha emesso un provvedimento di sospensiva nei confronti del provvedimento dell’AGCOM che sospendeva per sei mesi l’attività di diffusione del programma Il Cerca Salute recante il marchio Life 120 Network. Come fa sapere lo stesso Panzironi, il TAR ha ritenuto che “Gli effetti del provvedimento sanzionatorio oltre a determinare in capo alla ricorrente un evidente pregiudizio di natura non solo economica, consistendo come detto della completa paralisi dell’attività di media audiovisivo dalla stessa svolta, non appaiono, allo stato proporzionati rispetto al fine perseguito…” e che “nella comparazione degli interessi in gioco l’attività di diffusione, oggetto di sospensione, può essere ripresa”. Ora si attende la decisione finale del tribunale. L’eventuale appello si svolgerà davanti al Consiglio di Stato. Intanto Panzironi festeggia: “”Ritengo che oggi il TAR del Lazio abbia sancito ancora una volta l’importanza dell’informazione soprattutto in campo sanitario ed abbia confermato che, anche una voce fuori dal coro, come può essere la mia, sia essenziale per la pluralità di informazione. Inoltre ha pesantemente sanzionato un comportamento, quello dell’Agcom e soprattutto del suo presidente Nicita, certamente non degno di un’autorità terza che dovrebbe tutelare i diritti di ognuno di noi, sia di informare che di essere informati”.