REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Falsi braccianti agricoli in sette aziende fantasma. E’ quanto hanno scoperto in Calabria i carabinieri, che hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 18 persone e sequestrato beni per 110 mila euro.
I militari, a conclusione di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Il provvedimento, emesso dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, scaturisce dalle indagini avviate nel 2019 dalla Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni e dalla Stazione Carabinieri di San Roberto, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e del sostituto Alessandro Moffa, con la quale venivano acquisiti elementi probatori sul conto di 18 soggetti, ritenuti responsabili – a vario titolo – di avere ideato, promosso e realizzato una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe aggravate e continuate ai danni dell’Inps, mediante la creazione di 7 aziende agricole “fantasma”, inducendo in errore l’Ente Previdenziale, ciò allo scopo di far percepire ai richiedenti (finti braccianti agricoli), dietro compenso di denaro o altra ingiusta utilità, le varie indennità previdenziali (disoccupazione, malattia, maternità e contributi genericamente previdenziali).
(ITALPRESS).
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