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Coronavirus, fuga in treno verso Sicilia: controlli a Messina per chi vuole passare lo Stretto

AGGIORNAMENTO DELLE 13.35. È arrivato alle 13.30 al binario 9 della sezione centrale di Messina il treno Intercity notte proveniente da Milano. In corso controlli della polizia ferroviaria e dell’autorità sanitaria, secondo il protocollo coordinato dalla Prefettura di Messina.

AGGIORNAMENTO DELLE 13.25. Autocertificazione alla stazione ferroviaria di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) da consegnare agli agenti della polfer, per i passeggeri che arrivano con treni dal Nord Italia e controlli con il termoscanner agli imbarcaderi di Messina, con obbligo di isolamento per eventuali casi sospetti. Sono le disposizioni in atto nelle due regioni per controlli sull’arrivo di persone in Sicilia e Calabria. Al momento tutto si svolge regolarmente. A Messina sono impegnati nell’operazione polizia, carabinieri, guardia di finanza e guardia costiera. Maggiori controlli sugli arrivi in treno dal Nord Italia erano stati disposti stamane dal presidente della Regione Nello Musumeci anche con il supporto delle Guardie Forestali che sono corpo armato regionale, a Messina.

AGGIORNAMENTO DELLE 13.18. Dopo le misure più stringenti varate ieri dal presidente della Regione Nello Musumeci che ha soprattutto ridotto ulteriormente le linee di trasporto urbane e extraurbane su gomma, navi e aliscafi, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone chiede di fermare gli ultimi treni notte partiti ieri sera visto che da oggi c’è un unico convoglio a lunga percorrenza rimasto in servizio dopo la radicale riduzione di collegamenti decisa da Trenitalia. Ieri sera da Milano è partito l’ultimo treno per la Sicilia in arrivo a Messina, schedulato a Palermo alle 16.56 e Catania alle 14.32 (a Siracusa alle 19.25) mentre i treni notte da Roma erano già stati cancellati. La Regione ha sollecitato più controlli ma stando a quanto riferito dalle Fs il treno da Milano è praticamente vuoto è nelle altre stazioni non si sono registrate criticità. A Villa San Giovanni sono scesi 9 passeggeri, sottoposti a verifiche come da protocollo. La stessa cosa accadrà tra poco a Messina. L’ultimo treno a lunga percorrenza previsto sarà quello in arrivo nella città dello Stretto da Roma alle 15.35.

AGGIORNAMENTO DELLE 11.56. “Centinaia di persone, dimostrando spesso di non aver compreso la gravità della situazione, si stanno spostando dalle regioni del nord verso il sud. Al di là degli aspetti penali, si tratta di un comportamento comprensibile ma irresponsabile, che non serve a tutelare né la propria salute né quella dei propri cari. Anzi che mette a rischio la salute di tutti”. Lo ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando, anche nella sua veste di Presidente di Anci Sicilia. “Occorre evitare in tutti i modi – aggiunge – i contatti ravvicinati (e sui treni questo è praticamente impossibile) ed occorre che queste persone vengano in qualche modo controllate prima ancora del loro arrivo in Sicilia. Per questo – conclude Orlando – ritengo indispensabile che sia affidato all’Usmaf l’incarico di effettuare dei controlli a Villa San Giovanni, prima ancora che i treni e i passeggeri vengano imbarcati, essendo poi di fatto complicatissimo fare controlli dopo l’arrivo in Sicilia per la miriade di stazioni ferroviarie potenzialmente interessate”.


Gli appelli non sono bastati. L’esodo non si ferma, nonostante i decreti, i controlli, le denunce. Se una settimana fa la fuga era avvenuta prevalentemente in aereo, adesso le “migrazioni al contrario” verso le regioni del Sud Italia si muovono in treno.

Sono due i convogli partiti ieri da Milano verso la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Scompartimenti pieni quelli del Milano-Siracusa-Palermo delle 20.10 e del Milano-Lecce delle 20.50.

Venti persone sono arrivate questa mattina alla stazione di Paola (in provincia di Cosenza) proprio da Milano. Tutti sono stati identificati dalla polizia e obbligati all’isolamento domiciliare.

In Sicilia sono stati superati i 20 mila registrati al portale della Regione siciliana: un numero che testimonia la grande fuga in pochi giorni dalle zone più a rischio del Nord. Oltre 8 mila provengono dalla sola Lombardia e quasi 6 mila dalla provincia di Milano. E il 50% dei registrati sono compresi nella fascia d’età tra i 20 e 30 anni.

“Ho appena sentito e concordato con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e con il prefetto di Messina Carmela Librizzi le urgenti iniziative per i necessari controlli sanitari sulle centinaia di passeggeri in arrivo dal Nord – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci -. Ho anche dato disposizione ai servizi sanitari regionali, d’intesa con l’assessore Ruggero Razza, ed alla nostra Protezione civile di verificare la provenienza dei passeggeri e il loro stato di salute. Intanto ho allertato le nostre guardie del Corpo forestale, che stanno convergendo su Messina. Serve la prudenza e la collaborazione di tutti, specie di chi è in arrivo. Non possiamo vanificare lo sforzo ed il sacrificio che sta compiendo in questi giorni la comunità siciliana”.

Un esodo a cui risponde questa mattina l’assessore regionale alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Marco Falcone: «Gli enormi sacrifici che gli italiani hanno accettato di compiere per fermare il coronavirus, rischiano di essere vanificati dalle zone d’ombra del Decreto #iorestoacasa come il mancato blocco dei treni. Nelle ultime ore, infatti, sembra che sia ripreso il flusso di viaggiatori che lasciano le Regioni del Nord per raggiungere via rotaia il Mezzogiorno, un’emorragia che richiede divieti ancora più stringenti da Roma».

«Lanciamo per questo un appello al Governo nazionale: si blocchino in giornata i treni per il Sud per chiudere così potenziali linee di contagio e garantire la tutela della salute della popolazione, dal personale viaggiante fino ai cittadini delle Regioni dove ancora il virus sembrerebbe darci il tempo di issare un argine. Da ieri in Sicilia – ricorda Falcone – il Governo Musumeci ha dimezzato le corse degli autobus pubblici e privati e delle navi traghetto, sospendendo le linee non essenziali. Non escludiamo, per quanto di nostra competenza, un’ulteriore stretta».

Anche sul fronte calabrese arriva l’intervento della presidente della giunta regionale, Jole Santelli: “Nelle scorse ore abbiamo assistito a un altro esodo di persone provenienti dal Nord Italia e che stanno per arrivare anche in Calabria. Voglio tranquillizzare i calabresi: ho sentito il prefetto di Catanzaro che mi ha rassicurata sulla rete dei controlli che saranno capillari, ai fini della prevenzione del contagio. A coloro che in queste ore hanno fatto ritorno, raccomando di rispettare il periodo di quarantena e di comunicare immediatamente la propria presenza in Calabria alle autorità sanitarie locali e attraverso il sito https://emergenzacovid.regione.calabria.it”.

Sulla vicenda interviene la portavoce alla Camera del Movimento 5 stelle Federica Dieni: «#nonveniteincalabria. Non avrei mai pensato di dover lanciare questo hashtag, ma i comportamenti irresponsabili non si fermano ed è dunque doveroso sensibilizzare le persone e ribadire la necessità di restare a casa per sconfiggere il Coronavirus». (gazzettadelsud)