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Coronavirus: Sale il numero di contagi: sono 4.782. Cala il numero dei morti, ma le vittime sono 727

Se per progettare una riapertura sia pur graduale il governo sperava in nuovi numeri in discesa, dopo i dati stazionari di ieri, per oggi la speranza va delusa. I nuovi contagi salgono a 4.782, oltre 700 in più di ieri. Gli attuali positivi al virus, che danno l’indice dello stato di stress degli ospedali, sono aumentati di 2.937, mentre ieri la crescita era stata di 2.107. Cala il numero di morti, che restano però sempre tanti: 727, 110 meno di ieri. Ma il totale delle vittime è sempre più da bollettino di guerra: 13.155.
A farci capire il peso di questa immane tragedia arrivano oggi i dati Istat sulla mortalità a Bergamo, che nel mese di marzo si sarebbe impennata del 400% rispetto allo stesso periodo negli anni scorsi. Dati che indicano come ci siano tante morti Covid “nascoste”, oltre a quelle, già troppo numerose, elencate ogni giorno dalla Protezione civile. Restano fortunatamente stazionari i ricoveri, sia ordinari che in terapia intensiva.

Coronavirus, il bollettino della Protezione Civile. Sale il numero di contagi: sono 4.782. Cala il numero dei morti, ma le vittime sono 727

Risalgono i nuovi casi in Lombardia, 1565, contro i 1047 di ieri. Ma per il governatore lombardo Attilio Fontana “oramai il picco è stato raggiunto”.

Di nuovo in crescita i casi in Toscana dopo giorni di rallentamento. Oggi si contano 259 nuovi infetti ma, sottolinea la regione, sono aumentati anche i tamponi effettuati.
Cala anche nel Lazio la crescita dei contagi. Ieri erano 181, oggi sono 169 con un trend che per la prima volta scende sotto il 6%. Meno bene Roma, dove i nuovi contagi dai 54 di ieri passano a 112. Ma gli esperti  non si allarmano più di tanto perché quel che conta è l’andamento della curva in un arco temporale più ampio. E quello dice che i nuovi casi sono in discesa anche nella Capitale.

Intanto si apre un nuovo capitolo della infinita querelle sulle mascherine. Dopo le Regioni stavolta ad andare all’attacco della Protezione civile è l’Ordine dei Medici. “Quelle che ci hanno inviato non sono idonee all’utilizzo sanitario”, tuona il Presidente dell’Ordine, Filippo Anelli, che ha invitato tutti i presidenti dei capoluoghi di regione “a sospenderne immediatamente l’uso”. Si tratta di 620 mila mascherine Ffp2, quelle con filtro in carbonio, che in realtà non sono state acquistate dalla Protezione civile, ma ricevute in donazione. Si tratta della prima tranche di un milione di pezzi che, su richiesta dell’Ordine accolta dal Ministro della Salute Speranza, sarebbero dovuti andare a costituire una sorta di “riserva straordinaria” in capo agli Ordini provinciali per sopperire eventuali carenze. E che ora finiranno al macero. (tratto da lastampa)