5 Ottobre 2024

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Demenze e disturbi neuropsichiatrici: il report del secondo Convegno Regionale SINdem tenutosi a Caltanissetta.

di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice

Sono denominati BPSD, Behavioral and Psychological Symptom of Dementia,
traducibile in sintomi comportamentali e psicologici nella demenza, oggi chiaramente identificabili, tra gli altri, in agitazione psicomotoria, apatia, vagabondaggi, euforia, irritabilità, sintomi depressivi, misurati con apposite scale, deliri, allucinazioni, disturbi del sonno.
Si tratta di preoccupanti disturbi neuropsichiatrici che accompagnano la demenza, aggravando il quadro clinico, o che ne predicono la comparsa.
Quali sono i sintomi non cognitivi più rappresentati nella demenza, ne esistono di tipici a seconda delle diverse tipologie di demenza, ancora quali le cause di insorgenza e quali i trattamenti più efficaci per contrastarne la gravità?
Questi gli argomenti cardine del secondo  convegno regionale SINdem, Associazione autonoma aderente alla SIN per le demenze,  svoltosi il 4 e 5 Febbraio scorsi presso l’Hotel San Michele a Caltanissetta (per il programma dettagliato si consulti la locandina allegata).
Un evento di elevato spessore scientifico che ha coinvolto prestigiose personalità del mondo scientifico, attraversando differenti aspetti della questione, dalle basi genetiche a quelle biologiche e ambientali dei disturbi neuropsichiatrici in corso di demenza, con focus sul concetto di prevenzione della demenza legata al controllo alimentare e ai sani stili di vita.
Relazioni autorevoli incentrate sulle caratteristiche proprie delle varie forme di demenza, dal morbo di Alzheimer alla demenza fronto-temporale, e sui relativi disturbi neuropsichiatrici più caratteristici, nella forte considerazione che i disturbi neuropsichiatrici nelle demenze siano sottostimati e presenti anche nella fase prodromica della malattia di Alzheimer.
Un momento scientifico di riflessione, condivisione e confronto, ideato e coordinato dal dottor Eduardo Cumbo, neurologo, presidente sezione Sicilia SINdem e responsabile scientifico del convegno.
“La demenza è un tema attualissimo e molto importante, da studiare con estrema attenzione. Ho scelto di approfondire la tematica dei disturbi neuropsichiatrici nelle demenze perché si tratta di un tema sottostimato, ma che interessa fino al 90% dei pazienti con demenza, che presenta almeno un sintomo neuropsichiatrico. Disturbi che costituiscono una quota importante delle demenze, senza i quali esse non soffrirebbero di una diffusa disapprovazione sociale e sarebbero maggiormente accettate. Sintomi che, se non hanno conseguenze sulla memoria, presentano indubbi problemi di gestione, puntando l’attenzione scientifica sulla strutturazione di trattamenti efficaci”.
Trattamenti di efficacia finalizzati a un’azione neuroprotettiva, alla luce del fatto che non esistono, allo stato attuale, farmaci patogenetici, almeno nel trattamento della malattia di Alzheimer.
“Un paziente agitato, che vuole scappare dall’ospedale, che rifiuta il cibo, presenta un problema di gestione non indifferente che rende complessa anche l’aderenza ai trattamenti farmacologici – conclude Cumbo – In relazione al trattamento dei BPSD a oggi non disponiamo di farmaci specifici, per cui occorre il buon senso del professionista. Personalmente non prediligo l’utilizzo dei neurolettici nella gestione di un paziente agitato con demenza, ma il mio è un punto di vista parziale. L’auspicio è che la scienza e la ricerca avanzino il più rapidamente possibile verso l’individuazione di sempre più efficaci farmaci ad azione neuroprotettiva, in grado di svolgere una precisa azione di cura dei sintomi cognitivi e non delle patologie demenziali”.