MESSINA (ITALPRESS) – Maxiblitz a Messina e provincia contro i ‘furbettì del reddito di cittadinanza. I carabinieri del Comando provinciale, con l’ausilio del Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro, hanno denunciato 102 persone ritenute responsabili di aver percepito indebitamente il sussidio statale. Attivate inoltre presso l’Inps le procedure per la sospensione e la revoca del reddito. Le somme incassate illegittimamente ammonterebbero a 624.000 euro. Nello specifico, sono al vaglio della Procura di Messina le posizioni di 62 persone, 32 uomini e 30 donne; mentre 19 persone, 14 uomini e 5 donne, sono state segnalate alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata da Emanuele Crescenti; in 21, 15 uomini e 6 donne, sono stati invece segnalati alla Procura di Patti.
In alcuni casi gli indagati non hanno comunicato di essere sottoposti a misure cautelari personali, oppure avevano omesso di comunicare la sottoposizione a misura cautelare di uno dei componenti del nucleo familiare. Altri invece hanno dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno 10 anni o hanno fatto false dichiarazioni sul numero dei componenti del loro nucleo familiare. La normativa di legge sul reddito di cittadinanza prevede che i richiedenti, al momento della presentazione della documentazione, sono obbligati a comunicare all’Inps l’eventuale
presenza di cause impeditive oppure, dopo l’erogazione del sussidio, a comunicare sopraggiunte cause ostative, come appunto le misure cautelari personali, o variazioni della propria condizione economica che modifichino i presupposti necessari per la concessione del beneficio.
(ITALPRESS).
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