PALERMO (ITALPRESS) – “La criminalità organizzata dispone di capitali che può immettere nelle imprese sane”, quindi “c’è il rischio” che alcune fasce della popolazione, quelle più colpite dalla pandemia, finiscano per alimentarla. E per questo “c’è grande attenzione verso la tutela dei commercianti e delle imprese, con cui c’è un rapporto di grande collaborazione”. E’ il quadro disegnato dal Generale di brigata Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, nel corso di un’intervista all’Agenzia Italpress. “Molte delle operazioni che abbiamo svolto – evidenzia – sono frutto delle denunce presentate da commercianti e imprenditori: questa parte della popolazione guarda alle istituzioni con grande interesse e fiducia, e tutto questo ha finito per aiutarci nelle operazioni che hanno riguardato le ingerenze delle criminalità nelle imprese”.
Castello, da quasi un anno alla guida dell’Arma nell’Isola, ha trovato una Sicilia “sofferente” per la pandemia ma che ha avuto nei carabinieri un alleato a livello di “presenza sul territorio, prevenzione e controllo in ogni comune, borgo e città”.
“L’Arma – spiega il Generale Castello – è stata impegnata in primo piano a sostenere le popolazioni e le comunità affidate alla nostra istituzione, con una presenza attiva di ogni stazione quale punto di riferimento e di ascolto, ma anche di indirizzo e consiglio per ogni tipo di problematica. Voglio ricordare le pensioni portate a domicilio ai più anziani, gli aiuti economici, i consigli dati ai cittadini. Un riferimento importante per tutte le comunità in ogni parte della Sicilia”.
Fari ovviamente accesi sulla criminalità che, specie in momenti così duri come quelli legati all’emergenza Covid, “si organizza per trovare il famoso ‘consensò dalla popolazione anche distribuendo generi alimentari, come abbiamo accertato allo Zen di Palermo per opera di esponenti malavitosi”.
Anche in tempi di pandemia, insomma, i Nuclei investigativi hanno lavorato “per contrastare in maniera efficace e tempestiva ogni forma di invadenza sul piano delle estorsioni, del traffico di droga, dei danneggiamenti legati al racket. Arresti importanti, lavorando a stretto contatto con Autorità giudiziaria e forze di polizia”, afferma il Comandante Castello. “Abbiamo lavorato profondamente, senza sosta, senza un attimo di tregua e i risultati sono arrivati e continuano ad arrivare”.
Anche sul piano del sequestri di beni. “Contestualmente alle attività repressive, sono stati effettuati accertamenti patrimoniali che hanno consentito di sottrarre patrimoni illecitamente acquisiti dai clan. Nell’ultimo anno – osserva – siamo a circa 180 milioni di euro sequestrati alle organizzazioni criminali. Voglio ricordare le ultime che hanno riguardato dei clan del Catanese vicini a Santapaola, con il sequestro di aziende dedite al commercio di generi alimentari; nella zona del Trapanese, invece, è avvenuto il sequestro di società attive nel settore dei giochi on line e delle scommesse risultate vicine al noto latitante Matteo Messina Denaro”. Il cui arresto, conclude Castello, rientra anche “nel contesto di queste attività, svolte d’intesa con le Procure interessate, con forte sinergia con le altre forze di polizia”.
(ITALPRESS).
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