Il Germania il nuovo Cancelliere Merz ha già contro il mondo delle imprese

Merz (foto corriere.it)

di Giulio Ambrosetti

Il nuovo Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, esponente della CDU, dovrebbe varare il nuovo Governo prima di Pasqua. Queste, almeno, sono le previsioni. Ma il varo del nuovo esecutivo si sta dimostrando più complicato del previsto. Questo perché la crisi economica della Germania preoccupa molto le quattro più grandi organizzazioni degli imprenditori tedeschi: la Federazione delle Industrie tedesche (BDI9, la Federazione tedesca dei datori di lavoro (BDA), la Confederazione tedesca dell’artigianato (ZDH) e la Camera dell’industria e del commercio tedesca (BDA). Merz pensava di aver risolto il problema lasciando fuori dal Governo i Verdi tedeschi, protagonisti nella passata legislatura della controversa politica del Green Deal. Ma questo, a quanto pare, non è bastato.

Gli imprenditori, prima che Merz e i suoi Ministri si insedino, chiedono un pacchetto di ‘riforme’: che tradotto significa provvedimenti concreti per il rilancio dell’economia. I vertici delle quattro organizzazioni sanno che sono già operativi i dazi doganali americani e vogliono precisi impegni da parte del nuovo Governo prima che si insedi.
Per Merz la situazione non è semplice. Numeri alla mano, il nuovo esecutivo dovrebbe essere formato dalla CDU, dalla CSU, ovvero il ramo bavarese della stessa CDU e dalla SPD, il Partito Socialdemocratico della Germania. Su 630 parlamentari del Bundestag (si chiama così il Parlamento della Germania), la CDU conta su 164 parlamentari, la CSU conta 44 parlamentari e i Socialdemocratici della SPD contano su 120 parlamentari.

Anche se di poco, questi tre partiti hanno la maggioranza in Parlamento e dovrebbero governare. Per maggiore sicurezza, a sostegno del nuovo Governo Merz avrebbe potuto coinvolgere i Verdi con i loro 85 parlamentari. Ma questo avrebbe creato problemi con gli elettori del CDU-CSU, che non sono esattamente ‘innamorati’ dei Verdi; e anche con il mondo imprenditoriale tedesco, che non sembra in linea con gli ambientalisti.

In campagna elettorale Merz ha promesso di rompere con il passato Governo. Ma il passato Governo era presieduto dal Socialdemocratico Olaf Scholz, che adesso appoggerà Merz. Morale: non è detto che il nuovo Cancelliere riuscirà a sbaraccare l’impostazione economica e sociale del precedente esecutivo. Certo, Merz è riuscito a convincere il vecchio Parlamento a stravolgere la Costituzione tedesca e a indebitare la Germania per mille miliardi di euro. Ma questo non risolve i problemi dell’inflazione in aumento, delle auto tedesche che hanno subito un crollo nelle vendite e, in generale, di una crisi economica crescente. Uno scenario che crea tensioni sociali, perché i tedeschi non sono abituati alle rinunce.

Gli imprenditori chiedono, subito, una riduzione della pressione fiscale. Ma questo va contro la volontà dei Socialdemocratici. Ridurre imposte e tasse significa ridurre la spesa sociale, andando ad intaccare l’elettorato dei Socialdemocratici. Su questo tema lo scontro tra CDU-CSU e i Socialdemocratici della SPD sembra piuttosto vivace. I Socialdemocratici vogliono postergare la riduzione della pressione fiscale al 2028 o magari al 2029. Le imprese, ovviamente, non sono d’accordo. Nel mezzo ci sono i democristiani di Merz costretti a mediare tra posizioni inconciliabili. Qualcuno fa notare che basterebbe che CDU-CSU molli i Socialdemocratici ‘imbarcando nel Governo la destra di AfD (Alternative für Deutschland), che è il secondo partito. Ma questo scatenerebbe un pandemonio. Insomma, Merz deve convincere i Socialdemocratici a ridurre la pressione fiscale per evitare di varare un Governo con il mondo dell’imprenditoria schierato contro.

Altro punto di contrasto con le imprese: lo Stato sociale. La Germania è in crisi e le imprese non possono continuare a mantenere gli oneri di una spesa sociale che, a loro avviso, non sono più in grado di pagare. Merz è d’accordo con loro, ma i Socialdemocratici si oppongono. Anche in questo caso c’è chi fa notare che la destra di AfD, se al Governo con CDU-CSU, sarebbe d’accordo per ridurre gli oneri delle imprese. Ma anche in questo caso il nuovo Cancelliere democristiano ha le mani legate: si deve tenere i Socialdemocratici provando a mediare. Terzo punto di scontro: la burocrazia. Gli imprenditori sono agguerriti: vogliono che il nuovo Go-verno Merz tagli almeno il 25% dei costi della burocrazia.

Ciò significherebbe ridurre i controlli, anche nel mondo del lavoro. Ma anche su questo punto c’è il ‘No’ dei Socialdemocratici. Quarto punto di scontro: l’energia. Il gas russo a prezzi stracciati non c’è più, questo gli imprenditori tedeschi lo sanno. Intanto chiedono l’abbattimento della tassa sull’elettricità. Chiedono inoltre una secca riduzione delle tariffe per l’utilizzazione delle reti elettriche.

E l’estensione delle compensazioni a tutte le imprese e non soltanto, come avvenuto fino ad oggi, ai grandi gruppi che consumano tanta energia. Ovviamente, anche in questo caso, i Socialdemocratici non ne vogliono sapere. L’ideale, per le imprese tedesche, infine, sarebbe il ritorno al gas russo. Ebbene, il ‘No’ al gas russo è l’unica cosa che accomuna CDU-CSU e Socialdemocratici. Che succederà? Che dopo Pasqua Merz varerà il nuovo Governo in un clima di scontro con il mondo delle imprese. L’alternativa, per Merz, come già sottolineato, potrebbe essere solo una: sbarazzarsi dei Socialdemocratici della SPD e varare un Governo con AfD. Ma, come accennato, si scatenerebbe un putiferio!