di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice
Un presepe storico che parla di sacro e di antichità e si rinnova di anno in anno di elementi inediti e calda magia natalizia.
Questo il Presepe semovente del Maestro Giacomo Randazzo, che si arricchisce, per il 2024, di un nuovo pezzo ancora in costruzione: una casa in allestimento che ospiterà una scena di vita scomparsa, la veglia dei nonni morti, in ricordo delle vecchie tradizioni, come comunica ai microfoni di Teleone lo stesso Artista.
Un presepe che continua incessante con il recupero delle tradizioni che scompaiono, per un ricordo da consegnare alle nuove generazioni. Parliamo delle tradizioni della Cinisi degli anni ’50, dei mestieri del fabbro e del falegname, o del ricottaro, nonché del sacro “vivente” nelle zone urbane.
‘Il titolo esatto di questo presepe è Il presepe a Cinisi negli anni ’50, dove si rappresentano i mestieri antichi, così come il presepe vivente dentro le città e quello davanti alle Chiese, il più comune, il palestinese, con scala da 1 a 100. In effetti l’ultimo di essi era collocato all’interno delle chiese, non all’esterno, era un presepe “ricco”, in alternativa qui rappresento anche alcuni presepi con offerta di frutta e immagini sacre, costruito dai piu’ poveri’.
Presepi collettivi e mestieri scomparsi e da ritrovare, dove l’elemento caratteristico è, comunque, il movimento.
“Il movimento è il Re del Presepe semovente di Cinisi: per esempio il movimento del mulino (1:10) è nato negli anni ’50 grazie a mio padre Lorenzo che lo realizzava in proprio e in parrocchia, in più il fabbro e i panettieri in movimento sono i primi personaggi del presepe, un presepe, questo, il primo in assoluto semovente in Sicilia, realizzato a Natale del 1955 da mio padre Lorenzo”.
Il presepe “mobile” dei Randazzo è visitabile tutti i giorni dell’anno, rappresentando le quattro stagioni, ogni info è reperibile sulla pagina Facebook relativa, al link https://www.facebook.com/presepeartisticosemovente.
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