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La memoria e l’impegno a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio.

La mostra all’istituto Gramsci a Palermo

di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice

Resterà aperta fino al 20 Dicembre 2022 la mostra dedicata al Comitato dei lenzuoli a trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, mostra di documenti, materiali, iniziative, foto, appelli, forme espressive, proteste e proposte del COMITATO DEI LENZUOLI (1992-1994).

L’Istituto Gramsci Siciliano, depositario e custode di memorie democratiche che rischiano di perdersi, a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio propone alle nuove generazioni questa mirabile mostra, sintetica esposizione dei materiali prodotti, dei documenti elaborati, delle iniziative promosse dal “Comitato dei lenzuoli”, tra cui da segnalare gli straordinari lenzuoli dipinti che costituirono la particolare declinazione assunta dal Comitato nell’area ionico-etnea. Una documentazione minima rispetto a quella, imponente e ordinata, che le promotrici (quasi tutte donne) del comitato hanno lasciato e che sono ora nella disponibilità di quanti volessero approfondire i contenuti e le forme espressive di quella singolare rivolta civile. La mostra documenta un trauma politico di inaudita violenza, ma anche l’impegno, la presa di coscienza, la rivolta morale, il richiamo ai doveri del potere, la richiesta di legalità e giustizia, la diffusa avversione alla mafia, persino la creatività di quella straordinaria stagione. Dominante l’espressione di una profonda solidarietà e fiducia nei confronti della magistratura: una disposizione d’animo e di pensiero che la mostra vuole oggi riproporre fortemente. “Nel maggio del 1992 l’esplosione di Capaci segnò un’esplosione nelle coscienze; quando esposi al balcone il primo lenzuolo con scritto Palermo chiede giustizia capii subito che era la cosa giusta al momento giusto perché poco dopo dal balcone di fronte persone sconosciute ne esponevano uno con la scritta Insieme possiamo farcela”. Così nelle parole di Marta Cimino, ideatrice di questa singolare forma di protesta e di proposta, scritte poco prima della sua morte, e riportate nell’opuscolo Storia di Marta rilasciato ai visitatori in occasione della mostra palermitana. Nella speranza collettiva che Farcela corrisponda a un’azione radicale, a un’azione permanente di debellamento del crimine, sorretta da una credenza globale nella legalità e nel suo valore inestimabile, più “allettante” del facile potere, del sopruso, della connivenza, dell’amicizia facoltosa e intrisa di interessi. Per gli interessati la mostra sarà visitabile negli orari di apertura dell’Istituto Gramsci Siciliano (Cantieri culturali alla Zisa , via Paolo Gili 4, Palermo), dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 17 e il venerdì e sabato dalle 9 alle 13.