19 Settembre 2024

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L’Opera dei Pupi a Cefalù. L’intervista all’Officina artistica Roncisvalle

I pupi siciliani, iscritti tra i Patrimoni Orali e immateriali dell’Umanità dell’UNESCO, dal 2001, una forma d’arte che prende corpo a metà Ottocento, allorché vengono messe in scena storie di banditi e santi, drammi shakespeariani e, soprattutto, le popolarissime vicende dei paladini di Francia. Un’Arte didascalica che veicola messaggi di elevato contenuto sociale, veicolate da figure tipiche dell’essere umano, il coraggioso, il furbo, ma anche il traditore, lasciando allo spettatore il compito di empatizzare con ciascuno di questi modi di essere e fare.
Messaggi di vita sempre attuali, impressi nella memoria attraverso i colori e le armature sfavillanti dei Paladini, rappresentanti il ciclo cavalleresco, quasi figure ipnotiche, e che oggi l’Officina artistica Roncisvalle, con sede a Cefalù, nel palermitano, vuole riportare tra la gente, trasmettere ai giovani e ai meno giovani, in un recupero delle tradizioni che non tramontano.
A capo di tale trainante Associazione del Territorio, nata nel 2017, due pupari di buona volontà e notevole iniziativa artistica, Angelo Sicilia, Direttore artistico, e Giuseppe Quolantoni, Presidente dell’Associazione stessa.
“I pupi rappresentano la sicilianità, nel loro riferirsi al ciclo cavalleresco, benché dagli anni ’50 non rappresentino più il popolo, sfortunatamente – apre Sicilia – Essi rappresentano le Qualità umane, nelle sembianze di Rinaldo, il combattivo, Orlando, il leale, Astolfo, il fanfarone, Gano, il traditore. Una tradizione, quella dei Pupi, che, come dicevo, appare dimenticata e che noi vorremmo riportare tra la gente di questa Isola, in definitiva innovando la cultura locale. Ci rammarichiamo infatti della presenza esigua dei nostri isolani in occasione dei nostri spettacoli, a fronte di un quasi 100% di presenze di stranieri alle nostre rappresentazioni”.
Rappresentazioni che oggi si intrecciano con l’Arte Contemporanea, in un connubio interessante apportato da questo 2021, come orgogliosamente annunciano i due Responsabili.
“Nel ringraziare il Museo Mandralisca che ci ospita all’interno della sua Sala Conferenze, spazio riservato agli spettacoli dei Pupi, questa estate siamo lieti di collaborare con eminenti artisti del territorio, che hanno voluto unire gli elementi dell’Arte contemporanea con l’Opera dei Pupi per un risultato di bellezza e colore – conclude Quolantoni – Un intreccio ben visibile nelle opere di vari artisti che si succedono dal mese di Luglio, con la presenza della personale di Michelangelo Lacagnina, con il mese di Agosto dedicato alla personale di Rosalba Cannavò, che unisce Arte contemporanea e Colori dei Pupi, e alla collettiva d’arte sul tema delle donne nell’Opera dei Pupi, allestite fino al 22 Agosto prossimo, sempre all’interno del Museo Mandralisca. A Settembre sarà la volta dell’artista Roberto Collodoro, ma non anticipiamo troppo, preferiamo siano i nostri visitatori a commentare le opere e gli artisti”.
Arte contemporanea e Tradizione dei Pupi, burattini eroi o pupi dai contorni loschi, come nel caso di Gano di Magonza, personaggio centrale nella rappresentazione tenutasi il 10 Agosto scorso a Cefalù. Un momento, quello della rappresentazione scenica, per mettere in moto animi, scuotere coscienze, strappare applausi scroscianti, riflettere sul Bene e il Male, indifferentemente se si sia bambini inesperti o adulti assennati.
Gli interessati a seguire le vicende di Pupi e pupari possono consultare la pagina Facebook  https://it-it.facebook.com/pages/category/Cultural-Center/Officina-Artistica-Roncisvalle-Cefal%C3%B9-265121307367915/, che contiene aggiornamenti e notizie utili anche in relazione ai prossimi eventi a tema del mese di Settembre 2021.