24 Settembre 2024

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Marsala e la pandemia. La testimonianza della Direttrice del Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala, Anna Maria Parrinello.

di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista, docente
Arte, natura, tesori del mare: questa la caratteristica identitaria del Museo Archeologico di Lilibeo-Marsala Baglio Anselmi, Museo Archeologico Regionale del Comune marsalese.
Realizzato nel 1986 nel Baglio fino al secolo scorso utilizzato come stabilimento vinicolo, oggi parte del Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala, che si estende per 50 ettari di area verde, e’ il raffinato custode di reperti storici, quali il relitto della nave punica e numerosi reperti archeologici datati II e I secolo a.C. fino al I d.C., oltre che contenere una straordinaria collezione di anfore, numerabili in 500 esemplari, che indicano la fiorente attività commerciale del territorio.
Un colosso artistico che oggi soffre ancora delle restrizioni legate alla pandemia, benché dal 2021 abbia conosciuto una rapida ripresa.
È quanto dichiarato dalla Direttrice del Parco Archeologico, Dottoressa  Anna Maria Parrinello, che, in un’intervista rilasciata a Teleone, condivide criticità e proposte per una Marsala da rivivere.
“Certamente la pandemia ha influito negativamente sul numero di visite annue -apre Parrinello – Nel 2019 esse ammontavano a 50.000 circa, nel 2020 a 20.000 circa, nel 2021 si è assistito a un aumento, ma molto c’è ancora da fare”.
Un fare che già è in atto, e si sostanzia di attività culturali estive e autunnali, con proposte precise molto recenti in termini temporali.
“Il 2021 è stato fruttuoso in termini di affluenza dei visitatori grazie alle attività da noi realizzate, in particolare in favore dei giovani. È un onore riferirmi al Festival 38esimo Parallelo, appena conclusosi, e in programma dal 30 Settembre al 3 Ottobre 2021, che si è dimostrato in grado di attrarre turisti, affascinati da dibattiti, letture, laboratori, come segno di una Marsala che rinasce”.
Decrescite e affluenze, per varie cause e nuove prospettive di sviluppo.
“La pandemia ha ridotto la partecipazione delle persone per la chiusura forzata dei musei dovuta alla zona rossa e per la paura, soprattutto negli over 60, del contagio in aree ristrette,  anche a fronte dell’utilizzo di idonee misure di sicurezza – conclude Parrinello – Questo per fortuna non riguarda Marsala: il Museo dispone infatti di spazi ampi che non spaventano il visitatore e ciò ci conforta e stimola a una svolta in termini di interesse e presenza”.
Paura, ma anche voglia di ripartire: un binomio che continuerà certamente nei mesi invernali e nel nuovo anno in ingresso; al Museo e al Parco Archeologico di Marsala il compito di fungere da testimonianza storica di una Marsala tesoro prezioso di conquiste, guerre di mare, reperti funerari, necropoli, storie di uomini, colonizzazioni.