PALERMO (ITALPRESS) – Il carcere di Palermo “è stato costruito nel 1800, e quindi deve essere messo in condizione di essere vivibile: la strada giusta è quella di una ristrutturazione che tenga conto delle esigenze moderne. È stato ristrutturato il padiglione oggi intitolato a Pio La Torre che ospita le aule didattiche e di formazione: quella è la strada giusta”. Così, in una intervista all’Italpress, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, al termine della sua visita di oggi al carcere dell’Ucciardone, dove è stato accompagnato da Maurizio Artale, consulente del vicepresidente della Camera e presidente del centro di accoglienza “Padre Nostro” fondato dal beato don Pino Puglisi impegnato anche nel recupero di detenuti ed ex detenuti, e Gianluca Inzerillo, consigliere comunale e componente del consiglio nazionale di Forza Italia. “È un istituto che ha problemi non di sovraffollamento ma di vivibilità”, ha proseguito Mulè che nel corso della visita, dove ancora ieri un detenuto ha tentato il suicidio ed è stato salvato in extremis dal personale, ha incontrato anche gli impiegati amministrativi della struttura e gli agenti della polizia penitenziaria.
“La nona sezione è la più problematica per il tipo di detenuti che ospita ed è quella che deve essere più attenzionata”, poi “c’è un grande problema legato alla polizia penitenziaria: ci sono sezioni che ospitano i detenuti su quattro piani senza ascensore, con gli agenti di polizia penitenziaria per 8 ore al turno, ma con 1-2 agenti per sezione. Questa è una delle cose su cui bisogna intervenire, insieme a misure minime, come ad esempio dotare” la struttura “di più telefoni per fare in modo che i detenuti possano fare le telefonate previste alle famiglie per legge, non facendo turni di alcune ore, ma in maniera più veloce. Questo contribuisce a rendere meno stressante la vita all’interno del carcere”, ha aggiunto.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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