ROMA (ITALPRESS) – Valorizzare l’importanza del contributo al Servizio Sanitario Nazionale da parte della componente di diritto privato, con particolare attenzione agli esiti della sua attività sotto i profili economico, sociale e ambientale. Questo l’obiettivo del 2° Bilancio Sociale Aggregato delle strutture ospedaliere associate Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), che ha coinvolto 326 strutture ed è stato curato da BDO Italia – Sustainable Innovation, presentato presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma.
Il risultato è una “fotografia” della capacità delle aziende di essere centri di benefici sociali ed è, al contempo, una “descrizione” dell’apporto fornito dalle strutture di diritto privato del Ssn nel contrasto alla pandemia Covid-19, anche in termini di riduzione o sospensione dell’attività di ricovero e ambulatoriale, nei primi 6 mesi del 2020.
L’Aiop dispone di 571 strutture associate, per circa 62mila posti letto di cui 56mila accreditati. L’89% delle strutture associate partecipanti al Bilancio sociale sono accreditate con il SSN, e ciò si traduce in una percentuale di circa 90% di posti letto accreditati. Vengono erogate prestazioni a più di 900.000 degenti, per oltre 8 milioni di giornate di degenza e 31,8 milioni di prestazioni ambulatoriali, che non riguardano utenti già ricoverati (di cui il 72% per conto del SSN).
Le strutture sanitarie, in aggregato, sostengono circa 2,7 miliardi di euro come costi del personale. Per quanto riguarda le dotazioni patrimoniali, il valore è superiore a 4,3 miliardi di euro per le immobilizzazioni materiali, mentre è di 651 milioni di euro per quelle immateriali.
Gli ospedali privati continuano a investire nel miglioramento di strutture, attrezzature e tecnologia, con costi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie pari, per le strutture di questo campione, a oltre 129 milioni di euro e per gli investimenti strutturali con 210 milioni di euro.
L’indotto economico diretto generato grazie agli acquisti presso i fornitori rappresenta il 57% del valore della produzione (5,1 miliardi di euro) come somma dei costi per l’acquisto di beni e servizi, materie prime e di consumo, godimento beni terzi.
Come emerge dal 2° Bilancio sociale, la forza lavoro di Aiop, a livello nazionale, è di oltre 72mila unità: 12mila sono medici, 28mila infermieri e tecnici e 32mila sono operatori di supporto. Il 69% di tutti i dipendenti è di genere femminile, il 77% è assunto a tempo indeterminato. “Uno storico risultato è stata la sottoscrizione del contratto del personale non medico della sanità privata – sottolinea Aiop -. L’impegno verso il capitale umano è testimoniato anche dagli investimenti nei giovani professionisti della sanità: sono stati oltre 3.700 i rapporti avviati di stage e tirocinio dalle strutture aderenti a questa rilevazione”.
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha inviato un messaggio istituzionale: ‘Promuovere una riflessione sul ruolo che la sanità privata offre al Sistema Sanitario Nazionale è essenziale al fine di valorizzare al massimo i punti di forza del nostro modello integrato di assistenza sanitaria, che trova nella collaborazione tra pubblico e privato la chiave di volta per garantire l’universalità delle curè.
Per Barbara Cittadini, presidente Aiop, “il 2° Bilancio sociale aggregato è stato promosso nella piena consapevolezza che le nostre strutture associate, oltre a garantire prestazioni e servizi sanitari, producono un considerevole indotto non solo di ordine economico e occupazionale ma, anche, culturale, ambientale e sociale. Lo studio evidenzia gli effetti economico-sociali sia delle attività dirette che di quelle indotte, restituendo un quadro d’insieme della capacità delle aziende Aiop di essere, oltre che centri di produzione di ricchezza, anche realtà in grado di creare benefici estesi per il territorio costruendo un valore condiviso tra imprese e comunità nelle quali svolgono la propria attività. Grande evidenza nella ricerca è stata posta, anche, al sostegno assicurato, con grande senso di responsabilità, ai Servizi sanitari regionali in termini di disponibilità di posti letto Covid-19 per la terapia intensiva e per la fase acuta, oltre che al supporto fornito per la continuità assistenziale dei pazienti ordinari”.
(ITALPRESS).
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