25 Settembre 2024

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Scuola e pandemia: l’esperienza del Liceo Scientifico S. Cannizzaro di Palermo

di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e docente.

Pandemia e mondo scuola: una convivenza complessa, contraddistinta dal necessario ricorso a una didattica non tradizionale, dove risultano assenti gli elementi dlla presenza fisica e del contatto umano.
Come regolarsi di fronte al protrarsi di questa evenienza, al principio dell’anno scolastico 2021/2022? Come hanno vissuto la DAD studenti, famiglie e docenti?
Ne abbiamo parlato con la Professoressa Anna Maria Catalano, Dirigente scolastico del Liceo Scientifico S. Cannizzaro di Palermo, nel tentativo di sfatare i falsi miti legati alla scarsa utilità di una didattica che non si svolga all’interno delle aule scolastiche.
“Ritengo necessaria una didattica totalmente in presenza o totalmente a distanza, non ritengo invece utile una didattica mista – apre Catalano – In didattica pura sei a casa senza mascherina, ciò è meglio anche per la relazione. Certamente, per i ragazzi è meglio uscire da casa, ma produce più sofferenza, a mio avviso, stare sei ore con la mascherina a scuola”.
Strumenti multimediali, che si sostituiscono o si affiancano alla didattica frontale, vissuti in maniera assolutamente positiva dagli alunni, dai docenti e dalle famiglie stesse, come testimoniato dalla stessa Dirigente.
“Gli alunni non hanno avuto difficoltà nell’utilizzo della connessione, e i docenti, dal Marzo 2020, hanno molto studiato a livello tecnologico. A livello organizzativo possiamo vantare, nel nostro Istituto, la presenza di una LIM per ogni aula, situazione molto apprezzata dai genitori degli alunni, che hanno richiesto attivamente i dispositivi tecnologici messi a loro disposizione in comodato d’uso dalla scuola stessa”. Una scuola che si innova e che non perde in contenuti, “perché i contenuti sono passati e possiamo dire che non abbiamo assistito, in periodo di pandemia, a maggiori debiti formativi, rispetto al periodo pre-pandemico”.
Un problema, quello della didattica a distanza, quindi, relativo, mentre più che mai urgente risulta la questione degli spazi fisici di una scuola che risulta oggi poco rispondente alle esigenze didattiche e formative dei giovani.
“La città metropolitana, nel Febbraio 2021, ha acconsentito a un aumento delle iscrizioni degli alunni, e cio’ richiede maggiori spazi, per cui attendiamo l’apertura di una succursale. In assenza di questi ulteriori spazi, necessari a causa della presenza dei banchi monoposto e delle restrizioni conseguenti sul numero totale degli alunni che si possono contenere per classe, saremmo costretti a muoverci attraverso i doppi turni, a discapito di una didattica attiva, efficace ed efficiente. Speriamo che la città metropolitana rispetti il protocollo firmato” conclude Catalano.